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Commenti al testo di Salvatore Pizzo
D’onde
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Salvatore Pizzo
- 11/09/2017 16:03:00
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X Leonora(1): Credo prprio che terrò presente il tuo consiglio, quando, un giorno, dovessi rimetterci mano. Come un tempo mi pare di averti detto: per me una poesia non è mai finita. Sempre, finchè vivrò, sono sicuro che ci sarà qualcosa da cambiare, da rivedere e magari migliorare. Dunque ti ringrazio di cuore per il suggerimento molto interessante. Dovrò cercare un altro modo per esprimere quel senso di straniamento, quasi allucinato, che ci prende con lavanzare delletà, con lavvicinarsi del momento finale. Movimento che ci trasfigura pure gli affetti più cari, rendendoceli irriconoscibili, con quel moto psichico e nervoso"ondulante"che ci allontana progressivamente dalla realtà e dalla vita...
X Ryan: Così ci provo, mia cara amica, tentando un bilancio di una vita che ha avuto, nel suo divenire, fasi alterne e contradditorie, per non dire paradossali. Un pocome nel titolo dun film di Lars von Trier"Le onde del destino". Un regista che, pur non apprezzandolo particolarmente, ha sempre avuto una certa presa su di me... Grazie di cuore ed un abbraccio più che mai
X Leonora: Perdiana quanto sono tormentatati questi personaggi, queste creature sgorganti dalla fantasia umana e facentisi esseri viventi nel territorio di mezzo, sospesi tra il vero e linvenzione. Forse per questo ben si prestano alle letture più diverse per una letteratura che se ne nutre famelica. Per quanto mi riguarda,potrei provare a raccontarti un episodio della mia vita: un mattino presto, soggiornavo sulla spiaggia oceanica; una di quelle tante spiagge visitate nellarco di tante vite vissute. Cera la nebbia. Avevo gli occhi ancora pieni di sogni. Quando,dalla torretta del bagnino,sulla quale avevo riposato la notte, mi parve di udire delle voci intonanti un canto. Mi guardai intorno. Già raggi di sole cominciavano a forare la foschia, colorando di brillii la risacca oceanica che si spegneva sulla battigia. Mi pareva di sentirne sospiri tra uno scoppio e laltro donde pacifiche.Ad un certo punto mi parve di vedere delle donne stupende, di sicure le sirene che tu mi racconti, sospiranti e dal canto irresistibile. Non cera altro che deserto intorno a me. Il richiamo era fortissimo. Mi decisi a discendere la scaletta per andare a constatare la veridicità di ciò che vedevo e sentivo. Ma anche perchè, quel richiamo così ipnotico era fortissimo: in esso sentivo unattrazione di una sensualità indicibile... Morale della favola: quando mi avvicinai allacqua mi resi conto che era tutta unallucinazione, i raggi di sole ed il gioco rumoroso delle onde mi avevano giocato un bello scherzo. Certo, non centra molto con la sostanza dei miei versi modesti, però volevo soltanto ringraziarti per quanto da te scritto, condividendo questa mia esperianza di vita... Più che mai grazie con un abbraccio
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Leonora Lusin
- 11/09/2017 09:48:00
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Sal e gli amori partenopei una saga...
Secondo il mito greco, Leucosia era il nome di una delle tre sirene che vivevano sugli scogli, nella baia di Salerno. Leucosia e le sue sorelle rappresentavano una vera e propria minaccia per i marinai. Annidate sugli scogli, con la dolcezza del loro canto ammaliavano i naviganti che costeggiavano le sponde del Tirreno, dal Circeo a Scilla; i naviganti perdevano il controllo delle navi e facevano naufragio, finendo per essere divorati. Nella tradizione figurativa e in quella letteraria, le sirene sono generalmente tre: Partenope (‘quella che sembra una vergine’), Leucosia (‘quella che ha candide membra’) e Ligea (‘la melodiosa dalla voce incantevole’). Esse sarebbero state mutate in uccelli da Demetra per punirle di non aver aiutato la loro compagna di giochi Persefone (figlia di Zeus e Demetra), quando Ade (il dio degli inferi) la rapì mentre insieme a loro stava cogliendo fiori nella pianura di Enna, trascinandola nell’Averno.[1] Il poeta ellenistico Licofrone, nel suo enigmatico poema Alessandra, è il primo a raccontare la storia della sirena Leucosia e delle sue sorelle. Secondo Licofrone esse operano insieme ma quando Odisseo rifiuta di fermarsi al loro canto le costringe al suicidio. Si gettano in mare dallalto di una rupe e il mare conduce i loro corpi in luoghi diversi.[2]
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Ryan
- 11/09/2017 08:49:00
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Penso sia geniale "usare" le onde in una introspezione che si racconta tra sfide passate e future.
Psichedelica, mi piace tantissimo. Ciao Salvatore :-)
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Leonora Lusin
- 10/09/2017 22:29:00
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Io ci lavorei ancora sopra non fidandomi della facilità a versificare...
psichedelia dimpatto straniante: adesso che tutto mi scorre incontro moto ondulatorio chè lora di dormire
di questultima strofetta salverei solo "adesso che tutto mi scorre incontro..."
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Salvatore Pizzo
- 10/09/2017 19:31:00
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X Elisabetta: un inchino e grazie infinite per il gradimento superlativo e per i complimenti davvero generosi, oltre che per la rilettura: non capita spesso che accada che si torni a rileggere qualcosa, pur se già si è lasciato un segno dapprezzamento. Non posso che sentirmi dannatamente lusingato da ciò. E trattenermi a stento dal gettarti le braccia al collo ... Un caro saluto
x Angela: Felicissimo che queste mie modeste onde siano di tuo gradimento, mia cara Angela. E grazie di cuore per i complimenti preziosissimi. Un caro saluto
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Angela Albano
- 10/09/2017 17:22:00
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Ci saranno sempre onde da ricordare, e tu lhai fatto benissimo. Mi piace ogni frase, ogni verso che hai composto.
Complimenti.
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Elisabetta Cassone
- 08/01/2017 12:13:00
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Oggi lho riletta per la seconda volta e devo dire con piacere rinnovato, la musicalità delle tue onde è davvero notevole. Complimenti!
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Elisabetta Cassone
- 07/01/2017 14:46:00
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Piaciuta molto!
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Salvatore Pizzo
- 19/12/2016 17:29:00
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x Silvia: Grazie infinite per il superlativo più che mai gradito e per la lettura molto intrigante.Ed anche per il sorriso che ricambio di cuore con un abbraccio di nuvole di raso vespertine e laugurio per un inizio di settimana dei migliori...
x Klara: Che dirti mia cara, se non sentirmi assai lusingato da questo tuo lasciarti abbracciare dallandamento ondivago dei miei umili versi? Trovo la cosa anchio molto bella, a maggior ragione che dai corpo a quanto mi sarebbe piaciuto che si provasse dalla lettura... Grazie infinite anche per il gradimento ed un più che caro saluto con laugurio per un inizio di settimana dincanti dicembrini...
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Klara Rubino
- 13/12/2016 11:51:00
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Quello che molto mi piace qui, è il moto ondoso dello scorrere dei versi: ad ogni virgola si conclude unonda e ne nasce unaltra, fino al punto finale, che pare proprio suggerire di chiudere gli occhi, è stato un contare le onde, anziché le stelle o le pecore, rivivendo non solo la giornata appena trascorsa, ma lesperienze più avvolgenti e coinvolgenti della vita, fin qui. Bella!
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Silvia De Angelis
- 13/12/2016 07:31:00
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Pensieri avvolgenti, nellattimo della sera, che dànno un senso al moto della mente, per prepararla al sonno delle ore buie... Bellissime immagini, ed eleganti espressioni, in questa tua, Salvatore Felice martedì e un sorriso,silvia
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